giovedì 12 luglio 2012

Torte decorate e creatività

I giorni seguenti passarono senza grandi sconvolgimenti. Tuttavia, la Principessa sentiva crescere in sé l’inquietudine per quella vita grigia e triste.
La dama di compagnia, che da tempo cercava un modo per far tornare il sorriso sul viso della Principessa, le propose di scendere al villaggio e di fare visita alla moglie del panettiere. Si dà il caso, infatti, che quest’ultima si dilettasse a creare dolci di ogni foggia e colore per celebrare le ricorrenze degli abitanti del villaggio. Inutile spiegare che questa attività veniva svolta nel più rigoroso segreto e di nascosto dalle autorità. Il Sinistro non avrebbe mai permesso che nel regno ci si riunisse per praticare la Creatività.
Nell’entrare all’interno del laboratorio, la Principessa fu scossa da un brivido di piacere. Un delizioso odore di vaniglia e di cannella riempiva la stanza e tutto era tinto di colori vivaci. Un sottile strato di farina ricopriva ogni superficie e strumenti di ogni sorta erano sparsi ovunque.
La moglie del panettiere invitò la Principessa e la sua dama di compagnia a prendere posto ed offrì loro una fetta di dolce e del the caldo. Sin dal primo boccone un delicato sapore di vaniglia e cioccolato avvolse il palato della Principessa, che chiuse gli occhi e ritrovò le emozioni intense provate durante l’incontro con il Destro.
La dama di compagnia parlottò furtivamente con la moglie del panettiere, che in pochi minuti allestì un tavolo pieno di attrezzi e di paste colorate. La Principessa non comprese immediatamente cosa stesse accadendo, ma quando la dama di compagnia le fece indossare un grembiule da cucina colorato, il suo volto si illuminò di gioia.

Farina, zucchero, uova, burro e tanta allegria. Impastaimpastaimpasta, farciscifarciscifarcisci, decoradecoradecora e... voilà!
Un pomeriggio con la Creatività come compagna e complice di un’Amicizia speciale.



Nota della narratrice: per tanta ispirazione e dettagliati tutorial leggere il blog della dama di compagnia

mercoledì 11 luglio 2012

Co2 Neutral? Yes we can!

Narra la leggenda che il Regno di Me fosse un luogo in cui ogni genere di piante cresceva rigogliosa ed innumerevoli specie animali vi convivevano serenamente.
Ai giorni nostri, il regno era un luogo arido, con vaste aree desertificate e privo delle piante sorprendenti di cui i vecchi avevano parlato alla Principessa Sasi.
Un giorno, mentre passeggiava in una delle poche radure rimaste nel regno, la Principessa fece un incontro sorprendente. Un piccolo gnomo, seduto ai piedi di un albero, sonnecchiava tranquillo con il berretto calato sugli occhi e una spiga tra i denti.
La Principessa si avvicinò. Ehmm..."
Lo gnomo scostò appena un lembo del suo berretto e diede una rapida occhiata alla Principessa. Ah, siete qui finalmente! Vi aspetto da molto molto tempo.
Aspettavate me? Non ne avevo avuta limpressione.
Mia cara Principessa, non si può sempre esser sullattenti e in preda alla frenesia del vostro Re. Bisogna pur godere di quel che la natura ci ha regalato, non credete?
La Principessa annuì, ritenendo lo gnomo un tipo alquanto bizzarro. Ebbene, per quale motivo mi attendevate?
Sì, ecco... il Popolo degli Gnomi vorrebbe sottoporre allattenzione di Vostra Altezza un problema che sta loro molto a cuore. Il fatto è che nel vostro regno lambiente sta soffrendo a causa delle eccessive emissioni di anidride carbonica.
Oh!la Principessa emise un gemito E cosa si può fare?
Ecco, esattamente, allora... bisognerebbe piantare più alberi, la cui produzione di ossigeno andrebbe a compensare lanidride prodotta in eccesso
Ma il Sinistro non lo permetterebbe mai! Come possiamo fare?
A dire il verola voce dello gnomo diventò un sussurro e la Principessa dovette chinarsi per ascoltarlo ci sono delle persone che si occupano proprio di questo. Potete contattarli a questo indirizzo, vivono in condizioni di disagio allinterno del regno, ma sperano che altre persone decidano di aiutarli nella causa. Voi lo farete, nevvero?
La Principessa sorrise. Finalmente! Li aspettavo da molto molto tempo.

lunedì 9 luglio 2012

Di farfalle e fiori Swarovski (tutorial)

La notte passò lenta e inquieta. L’alba portò con sé una meravigliosa giornata primaverile senza, tuttavia, mutare la tristezza della Principessa in gioia.
Al risveglio, la Principessa si vestì senza alcuna intenzione sotto gli sguardi preoccupati della dama di compagnia e della menestrella. Si appoggiò al davanzale della finestra e rimase pensierosa finché una piccola farfalla dai colori cangianti volò fin lì. Alla Principessa tornarono in mente le vesti del Destro e il suo animo si rianimò al pensiero del suo canto; ma subito ridivenne triste pensando alla realtà del regno.
Fu in quel momento che la farfalla le parlò: “Perché sei triste?”. La Principessa, in preda allo stupore, cercò gli sguardi delle due compagne, ma entrambe erano impegnate in altre faccende. Si riprese e rispose: “I tuoi colori mi ricordano il mio regno com’era e come vorrei che fosse ancora”. La farfalla si posò sul braccio della Principessa e disse: “Pianta dei fiori, richiama intorno a te la gioia e il sorriso. I miei giorni sono quasi finiti e io non ho mai potuto posarmi su un fiore profumato.” Delle lacrime sgorgarono dagli occhi della farfalla e si tramutarono in cristalli. Fu in quel momento che la Principessa decise di creare un fiore dove la sua piccola amica avrebbe potuto vivere con gioia i restanti giorni della sua vita.

Nota della narratrice: se desiderate fare anche voi il fiore Swarovski, potete trovarne il tutorial qui e qui

martedì 3 luglio 2012

Il Regno di Me

C’era una volta (e c’è ancora), in un posto senza luogo e senza tempo, un posto chiamato Regno di Me. Il suo territorio comprendeva montagne, pianure e laghi; era abitato da migliaia di specie diverse di animali e vi si potevano trovare piante rare e magiche. Tuttavia, ad una prima occhiata, sembrava lo si potesse percorrere in cinque passi.
L’attuale sovrano del Regno di Me è l’Emisfero Sinistro, un Cavaliere serioso e intransigente, sempre pronto ad emanare nuove regole e leggi; egli riesce ad ammantare tutto di tristezza e di paura, e il Regno sembra avvolto da una nube grigia e fosca.
Queste considerazioni erano il fulcro dei pensieri mattutini della Principessa Sasi. Chiusa nella sua torre, con la dama di compagnia, la menestrella e ben poca altra compagnia, ella rifletteva sulle cause che avevano portato alle lotte attuali.
Narra la leggenda che, nei primi tempi del Regno, il sovrano fosse l’Emisfero Destro. Gli abitanti erano sempre felici, amavano ballare e cantare, vestivano di vesti colorate e i loro capelli erano acconciati in fogge bizzarre e sempre originali. Le arti e i mestieri di ogni tipo venivano svolti con creatività e i bimbi crescevano senza alcuna paura del futuro.
Sembrava alla Principessa Sasi che, ad un tratto, ci fosse stato un colpo di Stato e che l’Emisfero Sinistro avesse preso il potere senza una vera volontà da parte degli abitanti del Regno. Forse di colpo, o forse progressivamente, il Regno si era impoverito e gli abitanti erano diventati tristi, le loro vesti scure e le acconciature banali e senza alcuna vita. Le arti erano state bandite e ogni tipo di mestiere veniva svolto all’insegna del pragmatismo, con una seriosità eccessiva anche per gli atti più banali. Da allora, la Principessa Sasi si era chiusa nella sua torre e lentamente aveva abbandonato le passeggiate, le arti e la compagnia delle altre persone. Le sembrava che la tristezza fosse entrata lentamente nella sua vita e che si fosse poi impadronita anche del suo corpo e del suo cuore. Nel tempo, questa tristezza si era tramutata in preoccupazione e poi in paura.
Una notte, dalla finestra della sua torre, aveva sentito un canto melodioso e ne fu talmente affascinata da spingersi ad uscire nel giardino del castello. Fu così che incontrò il Destro, l’ex sovrano del Regno. Le sue vesti erano di seta colorata e un sorriso gaudente gli faceva splendere il viso. La Principessa ascoltò il canto e se ne commosse, ma non ebbe il coraggio di parlare all’affascinante Cavaliere.
Sapeva, tuttavia, che niente sarebbe più stato lo stesso da allora in poi.

martedì 26 giugno 2012

Qui si narra la storia di una rivoluzione.
In un posto chiamato Regno di Me, due emisferi cerebrali (il Destro e il Sinistro) lottano per il dominio di Me.
Il mio ruolo è quello di mediatrice, al fine di assicurare una pacifica convivenza.
Ma vi confesso che, in fondo in fondo, la mia imparzialità è minata dall'Amore che provo nei confronti del Destro.
Che volete farci, ho un cuore di donna...